Spazi sacri e percorsi identitari. Progetto FIRB 2010

Spazi sacri e percorsi identitari. Progetto FIRB 2010

26 Maggio 2017

Il Progetto rientra nel quadro dei programmi ministeriali FIRB (Fondi Italiani per la Ricerca di Base) - Futuro in ricerca 2010 ed è coordinato a livello nazionale dall'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Presentato al MIUR il 23 dicembre 2010, è stato approvato il 29 settembre 2011; è operativo dall'8 marzo 2012.

Il Progetto, di durata quinquennale, nasce con l’obiettivo di proseguire e approfondire la ricerca sui santuari, che in Italia vanta ormai una storia autorevole di oltre cinquant’anni. Il fenomeno santuariale viene studiato nella sua variegata articolazione “culturale” oltre che strettamente “cultuale”, nonché attraverso la promozione di concrete azioni di ricerca, salvaguardia, recupero e rilancio in riferimento ad alcuni santuari cristiani d'Italia.

Quattro sono le Unità di Ricerca coinvolte nei lavori: Università di Bari Aldo Moro (responsabile scientifico Laura Carnevale); Università "Kore" di Enna (responsabile scientifico Daniela Patti); Università di Padova (responsabile scientifico Chiara Cremonesi); Sapienza Università di Roma (responsabile scientifico Tessa Canella).

Grazie alle plurime competenze dei ricercatori operanti all’interno delle single Unità che afferiscono a settori scientifico-disciplinari diversi, il Progetto sviluppa un percorso di ricerca interdisciplinare, che rispecchia le molteplici espressioni del fenomeno santuariale. Le ricerche si svolgono dunque attraverso una efficace sinergia fra storici del cristianesimo, storici delle religioni, agiografi, filologi, antropologi, storici dell’arte, archeologi, informatici.

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO

Il Progetto si articola pertanto, nel suo svolgimento, in filoni paralleli perseguiti dalle singole Unità, che concorrono al conseguimento dell'obiettivo finale attraverso cinque obiettivi intermedi.

Spazio sacro e “sanctuarium”
Il santuario, “spazio sacro” per eccellenza, è caratterizzato da valenze anche antropologiche, oltre che da dinamiche identitarie e relazionali fra la comunità che lo frequenta, oltre che fra essi e la sfera divina. Radicato nella storia (o nella leggenda) della sua fondazione, il santuario incrocia tuttavia le storie e le strade dei singoli pellegrini; concentra l'attenzione, catalizza il pensiero, invita alla riflessione.

I santuari
Di pari passo con l’approfondimento teorico, il Progetto prevede la conduzione di ricerche circoscritte a singole realtà santuariali. Gli interessi si focalizzano specificamente sui seguenti santuari:
- il complesso abbaziale di San Matteo a San Marco in Lamis (Foggia);
- il santuario rupestre di San Michele sul Monte Tancia (Rieti);
- il santuario di San Michele “di Cima” a Calvanico (Salerno);
- il sito rupestre di Rometta (Messina);
- il santuario di Sant'Antonio a Padova;
- i “santuari d’acqua” dell'Occidente greco (area siracusana in particolare).
In riferimento a ciascuno dei suddetti insediamenti si procede con interventi volti ad analizzare, per ciascuno di essi, aspetti legati alla storia, all'archeologia, ai rapporti con il territorio circostante, alle tradizioni scritte (testi di fondazione e racconti agiografici) e orali (folklore, narrazioni popolari), alle pratiche devozionali. Saranno poi attuati, laddove possibile, il recupero, la catalogazione, la rilettura in prospettiva storica e la valorizzazione del patrimonio artistico contenuto in questi particolari spazi sacri o a essi riferibile.

Pubblicazioni
Il Progetto consente, altresì, di acquisire un’ampia messe di dati di natura e provenienza eterogenee che saranno elaborati in pubblicazioni a molteplici livelli, come monografie, edizioni critiche, saggi, articoli in riviste scientifiche, atti di convegno, guide.

Catalogazione e digitalizzazione dei dati
I dati reperiti verranno sistematizzati in un database informatico organizzato per schede tecniche, in modo da fornire un’agevole chiave di accesso a informazioni tipologicamente differenti tanto ai ricercatori esperti quanto a un pubblico più ampio. Il database potrà essere consultabile su CD Rom e/o portale web.

"Buone prassi” di museologia santuariale
Esito delle attività quinquennali di ricerca sarà la costituzione di un modello teorico di “buone prassi” di museologia applicata ai santuari, che possa valorizzarne le notevoli potenzialità comunicative, espositive e didattiche – oltre che cultuali. Tale modello scaturirà dall'analisi, la valutazione e risoluzione delle problematiche che saranno emerse nel corso dei lavori e, auspicabilmente, porrà in luce la effettiva esigenza culturale di percepire e studiare i santuari nella loro duplice accezione di spazi sacri e spazi museali.

http://www.firbspazisacri.uniba.it/

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