La Fiera di San Leone rinnova gli antichi fasti

La Fiera di San Leone rinnova gli antichi fasti

02 Aprile 2019

l 6 e 7 aprile ritorna nella nostra città l’Antica Fiera di San Leone, una tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo (il primo documento che ne attesta l’esistenza risale al 1197) e che è citata da Boccaccio nel suo Decamerone. Questa edizione sarà arricchita da numerosi eventi, tra cui una rievocazione storica e artistica che ci proietterà direttamente nell'età di mezzo.

Il 29 marzo nella Sala degli Specchi del Comune ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione dell’evento, cofinanziato dal Comune di Bitonto e organizzato da associazioni e cooperative di promozione sociale del territorio con il coinvolgimento di alcune scuole cittadine e della parrocchia dell’Abbazia di San Leone.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Cristiana Francesca Toscano (direttrice artistica), il sindaco Michele AbbaticchioStefano Milillo (presidente del Centro Ricerche di Storia e Arte di Bitonto), l'assessore al Marketing Rocco ManginiAntonia Speranza (dirigente Liceo classico Sylos), Anna Teresa Bellezza (dirigente IC Cassano-De Renzio) e Roberto Toscano (presidente Associazione Articolo Ventiquattro).

«Abbiamo chiamato questa edizione "anno zero" perché vogliamo ricreare il fasto della Fiera di San Leone nei tempi andati. Abbiamo scelto di rievocare il periodo angioino ma avremmo potuto sceglierne uno dei tanti attraversati da questo appuntamento importante per la storia della nostra città, che affonda le radici nel Medioevo» ha spiegato Cristiana Francesca Toscano.

«Ancora una volta - ha sottolineato Michele Abbaticchio - l'amministrazione comunale affianca un'iniziativa culturale, che nasce dall'impegno corale di associazioni e istituzioni. Un impegno propositivo dal basso che dimostra come nella nostra città, centro culturale di rilievo, non si ha bisogno di dittatori culturali. La rievocazione storica dell'Antica Fiera di San Leone rappresenta ora momento di rilancio di una fiera commerciale che era diventata indistinguibile, pur mantenendo la data tradizionale del 6 aprile, dal mercato settimanale del martedì. La speranza è che questo diventi negli anni un appuntamento fisso e di richiamo come "Cortili Aperti"», ha concluso il sindaco.

La manifestazione si avvale della preziosa consulenza storica del Centro Ricerche di Storia e Arte, rappresentato ieri dal presidente Stefano Milillo, il quale ha rimarcato il «grande valore storico del Monastero e della Fiera di San Leone, ai quali ho dedicato i miei interessi di studioso della storia cittadina».

«Nel Medioevo - ha continuato Milillo - il monastero di San Leone era una vera e propria azienda, centrale nell'economia del paese. La Fiera di San Leone era una delle più importanti del Mezzogiorno e meta di commercianti provenienti anche dal nord (si ricordano gli Strozzi, i Medici, gli Acciaiuoli). Fu perciò occasione di scambi mercantili ma anche culturali, portando in città oltre alle mercanzie, pittori e architetti ed un conseguente arricchimento culturale. Una curiosità che testimonia l'importanza per Bitonto della Fiera, che ebbe lustro sino al 1700: durante la Fiera gli amministratori del Comune delegavano ai monaci di San Leone tutta l'amministrazione dell'economia cittadina».

«Questo evento dimostra un assunto del quale noi siamo convinti: anche l'Amministrazione più illuminata non può avere l'esclusiva di tutte le idee per animare culturalmente il territorio e comunque non può fare tutto da sola» ha commentato l'assessore Rocco Mangini.

«È invece necessario - ha continuato - essere al fianco di progettualità ben concepite e compartecipate come questa 'Antica Fiera di San Leone', che è importante perché mette al centro della scena la Villa comunale, ovvero quello che un tempo era un campo utilizzato dai monaci dell'Abbazia tramandato poi alla città. Siamo grati ai monaci se oggi abbiamo una delle ville comunali più grandi in Puglia. La rievocazione in programma il 6 e il 7 aprile rappresenta un memoriale laico per rivivere la grandezza di un tempo della città. Il mio invito però è a non focalizzarsi sulla grandezza storica, ma a comprendere come questa grandezza possa indirizzare il cammino dell'attuale comunità, soprattutto per superare le contraddizioni che la segnano».

«Mi auguro - ha concluso Mangini - che questo evento diventi uno dei tanti attrattori culturali e turistici della nostra città, a cominciare dal Corteo storico, uno dei pochi in Italia legato al Settecento, in una sorta di completamento della copertura dei periodi storici della nostra città, visto che sino ad oggi mancava una manifestazione di memoria del Medioevo a Bitonto».

La preside Antonia Speranza ha invece sottolineato che «l'entusiasmo e la passione che pervadono l'idea progettuale proposta dall'avv. Toscano ha contagiato il Liceo classico, che ha aderito con pari entusiasmo e passione. Questo progetto è una plastica dimostrazione di come la cultura si cala nel territorio».

La dirigente dell'IC Cassano-De Renzio, Anna Teresa Bellezza, ha chiarito che «questo è un progetto importante per conoscere la storia del nostro territorio. Sono convinta che solo amandolo possiamo tentare di avere futuri cittadini attivi. Per noi questo è diventato un progetto scolastico che, tra l'altro, ha fatto registrare un grande coinvolgimento dei genitori».

Infine è intervenuto Roberto Toscano, presidente dell'Associazione 'Articolo Ventiquattro': «L'edizione zero, allestita con tanta passione ma anche con tanto rigore scientifico grazie alla consulenza storica del Centro Ricerche, ha questa denominazione perché intende suggerire l'idea di un inizio, di un progetto in progress proiettato nel futuro» ha spiegato.

Tre sono le aspirazioni alla base del progetto:

1) portare la cultura sul territorio, fuori dalle aule scolastiche e accademiche, proponendo non una mera sfilata in costume, ma una rappresentazione di vita reale con il pretesto/nel contesto della Fiera.

2) mettere in relazione l'economia, qui rappresentata dalla presenza di esponenti di Confartigianato e Casambulanti, e la cultura, che qui dialogano suscitando interesse reciproco.

3) conoscere come eravamo per rendere migliore il futuro, con l'auspicio, tra gli altri, che questa Fiera ci ricordi che questa terra è stata anche terra di accoglienza e integrazione.

Da Bitontolive.it

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