Italia-Croazia: un ponte che parte da Bitetto in nome del Beato Giacomo

Italia-Croazia: un ponte che parte da Bitetto in nome del Beato Giacomo

09 Maggio 2018

Come una squadra di calcio in trasferta siamo partiti a bordo del nostro pulmino blu verso la città di Ancona per imbarcarci, alle ore 20:00 del 30 Aprile 2018, alla volta di Spalato.

Il gruppo è composto dal Ministro Provinciale fr. Alessandro Mastromatteo, dal Maestro fr. Vincenzo Dituri, da fr. Pasquale Surdo e dai quattro post-novizi fr. Marco Tarricone, fr. Antonio Azzone, fra Francesco Tritto e fr. Antonio Coccia.

Proprio come le emozioni che attraversano una squadra in viaggio, così anche noi pellegrini sui passi del Beato Giacomo siamo percorsi da emozioni e interrogativi pensando a quanto di nuovo e inaspettato ci troveremo a vivere.Dopo la traversata notturna dell'Adriatico, driblando i magnifici isolotti posti quasi a difesa della città, alle ore 07:00 giungiamo a Spalato. Giusto il tempo di attraccare e toccare terra che immediatamente ci rimettiamo in marcia per raggiungere la capitale, Zagabria posta circa 400 km a nord. Il viaggio è scorrevole e giunti nella città, sulla piazzetta antistante la chiesa dei frati minori della provincia di Herzegovina, ecco ad accoglierci con un grande sorriso fr. Ivan Landeka maestro dei 29 post-novizi risiedenti proprio in questo convento.

Ci fermiamo tre giorni in questa casa in cui, dopo la timidezza inziale per la differenza di lingua, non è mancato il clima di serena fraternità che ci ha portato a condividere le rispettive esperienze di formazione, di studio e di minorità. Nei giorni a seguire fr. Ivan è stato il nostro cicerone e con  entusiasmo ci ha accompagnato a visitare le sorelle clarisse con cui abbiamo celebrato la Santa Messa. Altro posto stupendo è stato il santuario mariano nazionale croato dedicato a Maria Bistrica posto a circa 40km dalla capitale. Un luogo di grande silenzio e preghiera grazie alla presenza delle monache carmelitane cui abbiamo fatto visita ricevendo una calorosa accoglienza. Successivamente nella sontuosa cattedrale di Zagabria ci siamo raccolti in preghiera di fronte al corpo del Beato Cardinale Alojzije Stepinac la cui causa di canonizzazione cammina di pari passo con quella del Beato Giacomo. L' ultima sera ci incontriamo con tutti i post-novizi in una grande sala dove fr. Alessandro illustra, con l'aiuto di un filmato, i conventi e le opere caritative della nostra provincia. Di qui è nato un bel momento di confronto e condivisione sui vari modi di intendere e vivere sia la formazione, sia il carisma francescano. In questi tre giorni un frate ci ha commosso particolarmente. Questi è fr. Ivi?a, in carrozzina da 27 anni perchè affetto da sclerosi multipla, ma con una gioia nel cuore e negli occhi impressionante. È stato per noi un grande testimone di quella tanto ricercata perfetta letizia.

Venerdì 04 Maggio, salutiamo i fratelli che ci hanno accolto e ospitato, e continuiamo il viaggio.Siamo diretti a Zara, città natale del Beato Giacomo, dove è già lì ad attenderci puntuale come un'orologio svizzero, fr. Šime Markulin che sarà la nostra impeccabile e divertente guida fino alla ripartenza. Ci rechiamo all'antico convento dei frati minori per incontrare il Ministro Provinciale della provincia di San Girolamo in Dalmazia fr. Andrija Bilokapic. Dopo una dettagliata visita del convento, usciamo per visitare la chiesa di San Simeone e successivamete il convento dei frati conventuali che custodiscono una preziosa biblioteca di antichi libri e codici.

Giunta ormai la sera, accompagnati da fr. Šime arriviamo a Spalato, nel nuovo e grande convento in cui vivono i post-novizi e i frati docenti che insegnano nella facoltà teologica della città. Lasciate le valigie nelle apposite stanze, ci muoviamo insieme al nostro fratello che ci fa da guida nei posti caratteristici di tutto il territorio. Nella città di Spalato siamo stati nella Curia Provinciale dei frati Minori dove il nostro Ministro è stato intervistato da un'importante tv locale sulla santità del Beato Giacomo e successivamente ha concelebrato la Santa Messa presieduta dal vicario della stessa Provincia.

Nei giorni a seguire eccoci a Šibenik, città della costa Dalmata, dove incontriamo una giosa fraternità di circa 20 frati che prestano servizio nelle diverse parrocchie del territorio. Dopo l'allegro pranzo arricchitto di canti e risate, un anziano frate con gli occhi lucidi dalla commozione  ci racconta della sua esperienza di parroco negli anni della guerra, quando ha visto morire sotto i colpi dei fucili due dei suoi fratelli appena giunti in convento con una nuova campana da affiggere all'ingresso della chiesa oltre ad altri suoi parrocchiani.

Dopo questa forte testimonianza commista di dolore e fede, ci rechiamo sull'isola di Visocac su cui sorge un convento francescano che risale al 1445 dedicato alla Madonna delle Grazie, sede del noviziato  dei frati minori della Provincia di Spalato. Il posto è stupendo e il guardiano ci guida in un giro in barca nel fiume Krka nel quale sfociano delle meravigliose cascate. Salutati i frati presenti e i novizi rientriamo a Spalato per trascorrere la notte.

Il mattino seguente di buon ora siamo in cammino verso Sinj, grande città conosciuta per un importante santuario mariano dedicato alla Madonna Miraolosa di Sinj alla quale ogni croato si affida con fede. Qui ci fermiamo a pranzo con la fraternità di frati minori che costodisce il santuario e un bellissimo museo interattivo sulla storia della città e della tradizione che lega la gente dalmata a tale luogo. Ritornati a Spalato siamo pronti a salutare questa meravigliosa terra e ad imbarcarci per rientrare in Italia. Salutato il nostro caro fratello Šime portiamo nel cuore ogni volto e ogni storia di questo meraviglioso viaggio. Rientriamo ricchi di meraviglia per la grande accoglienza che ovunque ci è stata riservata, sorpresi dalla silenziosa preghiera degli adulti e dei giovani che affollavano le diverse chiese visitate, rientriamo con la consapevolezza che il nostro Beato Giacomo se è amato da tutti è perchè portava con sè le caratteristiche della preghiera e dell'accoglienza che abbiamo ammirato nella gente della sua terra natale. E proprio come una squadra che torna a casa felice della vittoria ottenuta, così anche noi portiamo nel cuore la gioia della vittoria data dalla forza della fede di questo popolo che dopo sanguinose guerre ha avuto il coraggio di rialzarsi per risanare quelle profonde ferite e che oggi non ha vergogna di inginocchiarsi in una silenziosa preghiera.

Fra Antonio Coccia OFM

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